tra le colline marchigiane, una reinterpretazione del tradizionale casolare, concepito secondo le teorie di cesare brandi, “il restauro deve mirare al ristabilimento della unità potenziale dell’opera d’arte, purchè ciò sia possibile senza commettere un falso storico o artistico, e senza cancellare ogni traccia del passaggio dell’opera nel tempo”. due semplici volumi a doppio tetto spiovente, privi di dettagli decorativi, ruotati tra loro e visivamente separati grazie all’utilizzo di materiali contrapposti, mattoni a faccia vista della tradizione e legno naturale che si integra nel paesaggio circostante. un edificio legato alla storia ma proiettato verso il futuro.
in corso
privato
pierpaolo filipponi - architetto
pamela rastelli - architetto
emanuele di giulio - designer
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